Il progetto di una cantina nasce alcuni decenni fa e si concretizza via via negli anni fino a diventare ciò che è oggi. Una cantina guidata da Sergio Lucio Grasso, il “vignaiolo”, e dalla moglie Marika Maggi, l’anima commerciale e “social”. Quindici ettari, tutti a meno di 300 metri dalla sede per poter essere costantemente presenti in vigneto.
Non ti parla di sentori nel vino, di profumi o scorrevolezza nel bicchiere, no. Lui ti parla di viti, di terreno, di pioggia o siccità. Ti parla dell’annata e ti suggerisce (e ti serve) quest’annata o quella (anche se non l’ha ancora etichettata) perché vuole farti sentire la differenza, perché vuole renderti partecipe del suo mondo.
Si apprende così che la coltivazione avviene nel totale rispetto delle viti, applicando preventivamente tecniche di confusione sessuale per scongiurare il rischio di parassiti. Un’azienda “bio” senza mai aver cercato alcuna certificazione in tal senso.
Raccolta particellare in cassetta e selezione delle uve anche a nastro chiudono il ciclo di coltivazione della materia prima. Nero di Troia, Montepulciano, Fiano e Bombino Bianco che danno vita alla gamma di vini della Cantina che degustiamo guidati da Marika.